Odechaton Ensemble
Musica

2 dicembre

ORE 21:00

Odhecaton

REPERTORIO JOSQUIN DESPREZ

Ensemble vocale

Premiata con Grand Prix international de l’Académie du disque lyrique, Diapason d’or, 5 Diapason, Choc, Disco del mese.

direttore: Paolo Da Col
musiche di: Josquin Desprez

Stefano Guadagnini, Gianluigi Ghiringhelli, Rinaldo Ottone – controtenori
Alberto Allegrezza, Gianluca Ferrarini, Vincenzo Di Donato, Luca Dordolo – tenori
Davide Benetti, Enrico Bava – bassi

Programma

Missa Hercules dux Ferrarie, a 4 – 6
(Missarum Josquin liber secundus, Venezia, O. Petrucci, 1503)
Kyrie
Gloria

In te Domine speravi, a 4
(Frottole libro primo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 1504)
Missa Hercules: Credo, Sanctus
Missa Hercules: Sanctus

Tu solus qui facis mirabilia, a 4
(Motetti B, Venezia, O. Petrucci, 1503)
Missa Hercules: Agnus Dei

Mille regretz, a 4
Petite Camusette, a 6
Je ne me puis tenir d’aimer, a 5
El grillo, a 4
Scaramella, a 4

O Virgo prudentissima, a 6

Al compositore Josquin Desprez (1452 ca – 27 agosto 1521) e principalmente alle sue opere scritte in relazione alla sua lunga permanenza in Italia è dedicato questo programma. Originario di una regione del Belgio chiamata Hainaut, nei pressi di Bruxelles, in un territorio noto per il prestigio delle scuole di musica e grammatica annesse alle cattedrali, Josquin vi fu educato alla musica e vi avviò il suo percorso musicale. In seguito, come molti talentuosi musicisti ‛oltremontani’, iniziò una carriera che lo portò a viaggiare alla ricerca di fruttuose occasioni di impiego. L’Italia, paese nel quale le cappelle musicali costituivano elementi significativi di rappresentanza e di prestigio per ecclesiastici di rango e per le corti degli stati territoriali di cui la penisola era composta, era una meta ideale per il riconoscimento e la valorizzazione del suo talento. Nel 1484 si trasferì a Milano, al servizio dell’ambizioso cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro, cultore delle arti, vescovo di Pavia, creato cardinale proprio in quell’anno. Negli anni seguenti si recò forse in Ungheria presso il re Mattia Corvino, e ritornò a Milano a fine marzo 1489, per poi partire, nello stesso anno, per Roma al servizio della cappella pontificia, la massima istituzione musicale della cristianità. Rientrò in Francia (dal 1494 al 1503), fu poi di nuovo in Italia, attirato questa volta da un principe melomane, il duca di Ferrara Ercole I d’Este (1503 –1504), per poi ritirarsi nella sua terra natale fino alla sua morte (27 agosto 1521).
Nel giugno del 1484 Josquin era dunque giunto a Milano, importante capitale politica e militare, già sede di una delle più prestigiose cappelle musicali, quella voluta dal duca Galeazzo Maria Sforza. A Milano, Josquin si immerse in un ambiente culturale ricco e stimolante, in una città dove dal 1482 risiedeva Leonardo da Vinci e dove ebbe modo di confrontarsi con Franchino Gaffurio (Lodi 1451 – ivi 1522), maestro della cappella della cattedrale di Milano dal gennaio 1484, intrattenendo con lui (lo riferisce Gaffurio) conversari su questioni di teoria musicale.
Il programma offre una piccola ma significativa antologia delle sue composizioni: una messa, dedicata al suo mecenate ferrarese Ercole I d’Este, che lo volle alla guida della sua cappella musicale; due mottetti su testi paraliturgici, uno dei quali (O Virgo prudentissima) su testo di Agnolo Poliziano, l’altro (Tu solus qui facis mirabilia, legato probabilmente al periodo milanese) destinato nella celebrazione liturgica al momento dell’Elevazione; due frottole (In te Domine speravi), composizioni strofiche su testo volgare (la prima con citazioni latine, riportante nelle fonti l’autore come Josquin d’Ascanio [Sforza], la seconda (El grillo), forse riferita al nome di un cantore della cappella ferrarese); una manciata di chanson, nelle quali il carattere oscilla tra l’ilare e il melanconico. Tra le chanson figura una composizione cara all’imperatore Carlo V, tanto da divenire nota come Cancion del Emperador.
Nella Missa Hercules dux Ferrarie, a quattro voci, il tema portante (ovvero il cosiddetto cantus firmus), è un ‛soggetto cavato’: un tema cioè tratto dalle vocali delle sillabe che compongono la dedica al committente, corrispondenti a quelle dei nomi delle note che contengono le medesime vocali (Her-cu-les Dux Fer-ra-ri-e / re-ut (do)-re ut (do) re-fa-mi-re). La rielaborazione è prodigiosa, poiché unisce procedimenti razionali e obblighi formali a un’espressività, a tratti toccante, ricca di accenti che oscillano tra mistica devozione e fastosa celebrazione.

L’ensemble Odhecaton, sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo. L’ensemble vocale deriva il suo nome da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica (Venezia, O. Petrucci 1501). Il suo repertorio d’elezione è rappresentato dalla produzione musicale europea tra Quattro e Settecento. Odhecaton riunisce alcune delle più scelte voci maschili italiane specializzate nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica sotto la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha registrato una quindicina di CD, dedicati rispettivamente a musiche di Gombert, Isaac, Josquin, Peñalosa, ai maestri della Picardie, ai compositori spagnoli e portoghesi attivi nel Seicento nelle isole Canarie, a Palestrina, Monteverdi, Carlo Gesualdo, Orlando di Lasso, Alessandro Scarlatti e Loyset Compère. Con questi programmi Odhecaton è ospite nelle principali rassegne in Europa e America e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti discografici: Grand prix international de l’Académie du disque lyrique, 2 diapason d’or de l’année, 5 diapason (Diapason), choc (Classica), disco del mese (Amadeus), cd of the Year (Goldberg), Editor’s choice (Gramophone). Negli ultimi anni Odhecaton ha rivolto grande parte del proprio impegno interpretativo alla musica sacra di Claudio Monteverdi e al repertorio contemporaneo (de Stefani, Sciarrino, Scelsi, Pärt, Rihm, de Pablo). Per le celebrazioni monteverdiane del 2017 Odhecaton ha partecipato all’esecuzione del film documentario per la televisione ARTE «Monteverdi, aux sources de l’Opéra» con regia di Philippe Béziat. A Odhecaton è stato conferito nel 2018 il Premio Abbiati della critica musicale italiana per le sue esecuzioni, che la giuria ha indicato quale «paradigma di stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli spazi sonori nei quali risuonano». Nel 2021 ha realizzato il CD “Giosquino. Josquin Desprez in Italia” (Arcana Outhere) in collaborazione con Ensemble Gesualdo Six, La Pifarescha, La Reverdie nel cinquecentesimo della morte del compositore. Il disco è stato premiato con il prestigioso Diapason d’Or ed è stato inserito nella selezione Gramophone Awards 2022

Paolo Da Col ha compiuto studi musicali al Conservatorio di Bologna e musicologici all’Università di Venezia e presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours. Sin da giovanissimo ha orientato i propri interessi al repertorio della musica rinascimentale e preclassica, unendo costantemente ricerca ed esecuzione. Ha fatto parte per oltre vent’anni di numerose formazioni vocali italiane. È bibliotecario del Conservatorio di Venezia. Dal 1998 dirige l’ensemble vocale Odhecaton. Ha diretto con Luigi Ferdinando Tagliavini la rivista L’Organo e collaborato in qualità di critico musicale con varie riviste specializzate, ha diretto il catalogo di musica dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è curatore di edizioni di musica strumentale e vocale, autore di cataloghi di fondi musicali e di saggi sulla storia della vocalità. Collabora all’edizione critica delle opere di C. Gesualdo da Venosa e G. Tartini.

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