Il risveglio
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Il risveglio
Artistica

12 - 13 - 14 novembre

ORE 21:00

durata spettacolo: 80 minuti

Regia di Pippo Delbono

Il risveglio

Prima regionale

di Pippo Delbono

Compagnia Pippo Delbono: Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella

collaboratori musicali durante la creazione: Alexander Bălănescu, Pedro Jóia, Giovanni Ricciardi
luci: Orlando Bolognesi
costumi: Elena Giampaoli
suono: Pietro Tirella
capo macchinista: Enrico Zucchelli
organizzazione: Davide Martini
assistente di produzione: Riccardo Porfido

produzione: Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale (Italia)
coproduzione: Teatro Stabile di Bolzano (Italia), Teatro Metastasio di Prato (Italia), Théâtre de Liège (Belgio), Sibiu International Theatre Festival / Teatrul Național "Radu Stanca" Sibiu (Romania), Teatrul Național "Mihai Eminescu" Timisoara (Romania), Istituto Italiano di Cultura di Bucarest (Romania), TPE − Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi (Italia), Théâtre Gymnase-Bernardines Marseille (Francia)
in collaborazione con: Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento (Italia), Le Manège Maubeuge − Scène Nationale (Francia)

foto: Luca Del Pia

A partire da poesie e racconti originali, Pippo Delbono mette in scena un gesto di solitaria ribellione, mosso dalla volontà di continuare a vivere, allargando lo sguardo verso ciò che ci circonda, a costo di trovarsi di fronte a una realtà peggiore di quella da cui si era fuggiti. Attraverso il racconto salvifico delle proprie debolezze, paure e speranze, l'artista crea uno spettacolo che è un'invocazione alla rinascita e che, a partire da un'esperienza personale, sfocia nella rappresentazione universale di quel "sentimento di perdita" che riguarda tutti.
Il risveglio è un lavoro sulle cadute e i risvegli, dedicato a chi si è addormentato e poi risvegliato, e a chi ancora non lo ha fatto.
Attorno a Pippo Delbono, gli attori della Compagnia danzano sulle note di un violino e di un violoncello e di brani che provengono dalla memoria degli anni Settanta, evocando un rito sacro, forse un funerale.

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