Contemporanea

21 febbraio

ORE 21:00

durata spettacolo: 90 minuti

Regia di Francesco Micheli

Il giardino delle ciliege

Etude pour un vaudeville en travesti plein de paillettes

adattamento di Francesco Micheli

NINA’S DRAG QUEENS

traduzione: Fausto Malcovati
con: Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
scene: Clara Storti, Selena Zanrosso
costumi: Giada Masi
luci: Giulia Pastore
audio: Giuliana Ginger Rienzi
assistente alla regia: Luisa Costi

produzione: Nina’s Drag Queens
in collaborazione con: Atir Teatro Ringhiera e Accademia di Belle Arti di Brera

Il Giardino dei ciliegi è una terra di confine, un confine spazio-temporale.
Il Giardino dei Ciliegi è crocevia di mondi lontani, irriducibili.
Il Giardino dei Ciliegi è una sinfonia in cui ritmi, timbri e armonie lontane convivono in un contrappunto sghembo, sincopato.
Il Giardino dei Ciliegi è un testo dove si ride con le lacrime agli occhi.
Il Giardino dei Ciliegi è una drag queen.

Francesco Micheli

La compagnia ha scelto di lavorare su questo capolavoro per la sua coralità e per un sentimento indefinibile e struggente che risuona ancora, come un’eco, un senso di nostalgia per un mondo scomparso, per un’infanzia perduta ma mai dimenticata.
È una piccola saga familiare, stagliata sullo sfondo di un’epoca di grande cambiamento. Aspettando un unico avvenimento – la vendita del giardino – i personaggi si dibattono in situazioni apparentemente futili: amori inseguiti e non corrisposti, feste senza invitati, passeggiate tra i viali.
Un coro di figure femminili, perse in un mondo sospeso tra varietà e melodramma.
Sono viaggiatrici senza passaporto, dive senza palcoscenico, eroine tragiche senza tragedia.
E ridono, ridono spesso. Ma sempre con le lacrime agli occhi.

La compagnia Nina’s Drag Queens è formata da attori e danzatori che hanno scelto di coniugare teatro e arti performative intorno alla figura eclettica e irriverente della Drag Queen, personaggio multiforme, vera e propria maschera post-moderna.
La compagnia nasce nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, da un’idea di Fabio Chiesa, e sviluppa negli anni seguenti la sua poetica in stretta collaborazione con Francesco Micheli, regista de Il Giardino delle Ciliegie (2012), adattamento en travesti del capolavoro checoviano.

Note di regia
Le drag queen sono creature anfibie, icone tra mondi opposti, angeli sgangherati, animali divini, incarnazione contemporanea del mito di Dafne: donne albero che sanguinano e piangono se fai loro del male. Un bosco di fanciulle albero, belle ma legnose, uomini in panni femminili che evocano il bel mondo al tramonto che un tempo affollava quei luoghi. Vorrei piantare un giardino di ciliegi dove gli alberi hanno radici che sono tacchi a spillo e zatteroni, il tronco è il corpo nodoso di un maschio inguainato in abiti da sera, i rami braccia nerborute malcelate da guanti di raso, le foglie sono unghie laccate come mobili cinesi, i frutti gioielli luccicanti.
Vorrei perdermi in questo giardino nel seguire i richiami di un’infanzia perduta ma non dimenticata. Vorrei smettere di sentire le voci di un passato tanto bello e ingombrante da soffocarmi come il profumo di un prato in primavera senza che arrivi mai la promessa estate. Il Giardino dei Ciliegi è tutto questo. E chissà quant’altro.

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