Ciarlatani
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Ciarlatani
Ciarlatani
Artistica

18 - 19 - 20 febbraio

ORE 21:00

durata spettacolo: 110 minuti

Regia di Pablo Remón

Ciarlatani

di Pablo Remón

con Silvio Orlando

altri interpreti: Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi
traduzione italiana: Davide Carnevali da Los Farsantes
scene: Roberto Crea
luci: Luigi Biondi
costumi: Ornella e Marina Campanale
aiuto regia: Raquel Alarcón
direttore di scena: Luigi Flammia
datore luci: Christian Pizzingrilli
fonico: Gianrocco Bruno
sarta: Piera Mura
assistente alla regia: Sonia Mingo
assistente costumista: Daria Latini
regia video: Nicolò Bressan Degli Antoni
videomaker: Ilaria Zago e Pietro Coppola
consulenza amministrativa: Teresa Rizzo
management: Vittorio Stasi
direzione generale: Maria Laura Rondanini

produzione: Cardellino srl
in coproduzione con: Spoleto Festival dei Due Mondi, Teatro di Roma / Teatro Nazionale
si ringrazia per la collaborazione: Premio David di Donatello e Piera Detassis

foto: Guido Mencari

È il racconto, impietoso e divertito, di manie, storture, fasulle ambizioni e ideali frustrati dell'"impostore" per antonomasia: l'attore. Tra produttori cocainomani, sceneggiatori plagiati, attori underground incomprensibili anche a sé stessi, attrici invecchiate in interminabili soap, lo spettacolo dissacra e diverte rivelandoci come il recitare possa essere fuga e, all'opposto, rifugio, alibi e perfino terapia. E non solo: è una riflessione sul successo, il fallimento e i ruoli che recitiamo, più in generale, nella vita.

Note Di Regia:

  1. Ciarlatani racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un'attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni '80, scomparso e isolato dal mondo.
  2. Ciarlatani sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un'opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c'è, a mo' di pausa o parentesi, un'autofiction in cui l'autore dell'opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi. L'insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro. L'intenzione è che "Ciarlatani" sia una narrazione eminentemente teatrale, ma con un'aspirazione romanzesca e cinematografica.
  3. Infine, Ciarlatani è una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell'audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione.

Pablo Remón

Teatro puro, grande teatro, perché il lavoro, pur nella sua complessità, nella costruzione a incastri e scene con continui passaggi tra vita quotidiana, recitazione in scena e nella vita, e sogni, trova una sua limpida chiarezza e coinvolge lo spettatore nei suoi slittamenti e nel succedersi dei diversi personaggi, ciarlatani proprio per la loro doppiezza e il voler “essere sempre la migliore versione di se stessi”, interpretati dagli attori, a cominciare da uno strepitoso Orlando.
Paolo Petroni_ansa.it

Il testo di Pablo Remón, con protagonista uno splendido Silvio Orlando, è un esempio di teatro contemporaneo impavido, serve mettersi lì ad ascoltare, a provare a digerire per conto terzi le frustrazioni, e si scoprono fragilità, debolezze da ciarlatani, come da titolo.
Francesco Bettin_sipario.it

Una narrazione seria e comica […] che si getta nella esplorazione delle idiosincrasie umane, delle distorsioni della realtà; ancora, degli ideali traditi, delle ambizioni illusorie dell’impostore par excellence: l’uomo (o meglio, la donna) di spettacolo.
Davide Traglia_eroicafenice.it

Una multiforme, comica polifonia di personaggi, ora feroci ora surreali, spesso irresistibili.
Paolo Scotti_Il Giornale

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